Viaggio nel mondo della tipografia: ecco come si rilega un libro
La rilegatura è una pratica antica. Se un tempo era un procedimento eseguito a mano, oggi, grazie alle moderne tecniche tipografiche, è possibile ottenere dei volumi rilegati con cura e che nulla hanno da invidiare al lavoro artigianale.
Definire in poche parole come si rilega un libro non è cosa semplice, perché esistono numerose tecniche a cui si può ricorrere. La scelta si basa sulle dimensioni dello stampato, sull’uso cui è destinato e anche sull’argomento che tratta. La rilegatura a punto metallico e la brossura sono forse i metodi più famosi, ma è ben specificare che la legatoria industriale offre una vastità di soluzioni capaci di rendere lo stampato più bello e prezioso.
Come si rilega un libro: le rilegature commerciali
- La spirale metallica. È una rilegatura veloce, economica e semplice da realizzare. I fogli vengono forati su un lato e tenuti insieme da una spirale in plastica o in metallo, la pubblicazione si può aprire a 360°.
- Il punto metallico. I fogli stampati vengono sovrapposti e uniti da due graffe metalliche. Anche questa rilegatura è veloce ed economica, perfetta per stampati di poche pagine come riviste o brochure.
- La brossura grecata o fresata. I fogli precedentemente lavorati con una fresa vengono incollati tra loro e al dorso del libro. È un tipo di rilegatura adatto a stampati voluminosi, che devono durare nel tempo.
- La brossura flat. Questa tipologia di rilegatura è economica e veloce, può essere effettuata solo su volumi che hanno carta spessa. La particolarità è la possibilità di apertura del volume a 180° senza creazione di pieghe, per questo è perfetta per i libri fotografici.
- La brossura filo refe. I fogli vengono cuciti tra loro e poi incollati al dorso della copertina. Il risultato è un volume elegante e dalla cura artigianale.
Come si rilega un libro: le rilegature pregiate
- La brossura con piega giapponese. È una variante della brossura fresata, chiamata anche “a quadratini rovesciati”. Ecco come si rilega un libro con questa tecnica: si procede alla raccolta di quadratini che vengono fresati e incollati non sul lato dorso, cioè sulla piega, ma sul contro-dorso, cioè sul lato aperto. Le pagine risultano chiuse a coppia e stampandole si ottengono effetti grafici particolari. È necessario però fare attenzione alla grammatura della carta, evitando di eccedere.
- La bodoniana. Copertina, dorso e retrocopertina vengono uniti insieme da risguardi nella parte interna e garza sul dorso. In pratica si aggiungono i risguardi al libro in brossura e vengono incollati sul dorso con una tela di tenuta. I risguardi precedentemente stampati sono incollati sulla copertina, per la quale si scelgono in genere cartoni pressati da 1 a 3 mm. Questo procedimento si usa per realizzare copertine di pregio, rivestite in pelle e nobilitate da intarsi.
- Il singer. È l’alternativa alla rilegatura a punto metallico. Vanta un prezzo contenuto e regala un bell’effetto finale. Per questa rilegatura si utilizzano le macchine da cucito, vengono usati fili in cotone o sintetici o spaghi di diversi colori. La cucitura viene realizzata sul dorso o poco distante da questo, si può anche fare una doppia cucitura parallela. È una rilegatura semi-artigianale, la carta però non deve essere troppo alta altrimenti il filo si spezza.
- La rilegatura olandese. La copertina "olandese" assomiglia a una flexicover, però è meno rigida. Per realizzare e accoppiare la plancia si usa una carta da 250 a 400 gr/mq stampata e plastificata, con lembi esterni rimboccati per aumentare la resistenza e rifinire i bordi. La copertina può essere anche materiale plastico, o poroso come la gomma ricoperta. La copertina viene applicata al blocco libro, fresato o cucito, incollandola sui risguardi. Il risultato sono volumi che hanno le stesse rifiniture del cartonato, ma più leggeri.
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